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I motivi per cui inoltrare un reclamo ad Acea Energia, così come a qualsiasi altro fornitore di servizi, possono essere delle più svariate tipologie. Si può trattare, ad esempio, di disservizi legati ad una bolletta recapitata due volte consecutivamente, di importi conteggiati male, di fatture errate nell'importo o nei dati indicati all'interno, di un pagamento richiesto ingiustificatamente essendo relativo ad un servizio mai richiesto, di un'interruzione della fornitura elettrica (o del gas) senza alcuna buona e giustificata motivazione o di un contratto per cui si era chiesta la cessazione ma che risulta ancora attivo oltre i termini. Qualsiasi disservizio, quindi, non sia richiesto o contemplato all'interno del contratto può dare il via ad un reclamo da inoltrare direttamente al proprio fornitore esclusivamente in forma scritta con ricevuta, per posta o fax.
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Per i clienti di Acea Energia, i reclami devono seguire un iter ben specificato, al fine di poter essere presi in considerazione e, conseguentemente, risolti. Il reclamo va, innanzitutto, inviato in forma scritta, utilizzando, se possibile, un modulo appositamente predisposto. La modulistica va scaricata direttamente dal sito ufficiale del fornitore, ovvero "aceaenergia.it", a cui si deve sempre essere registrati. Una volta scaricato, il modulo va compilato con tutte le informazioni necessarie, quali i propri dati personali, il servizio per cui si reclama, il proprio codice cliente, le motivazioni che spingono al reclamo. Il tutto va poi inviato al fornitore mediante raccomandata con ricevuta di ritorno all'indirizzo Acea Energia SpA, Servizio di mercato libero di maggior tutela, casella postale 5114, 00154 Roma.
Cosa accade a reclamo inoltrato? La primissima cosa da fare è certamente quella di aspettare che la comunicazione arrivi a destinazione e che la situazione venga studiata. E' bene sapere che, comunque, vi sono dei termini entro cui il cliente ha diritto a ricevere una risposta da parte del proprio fornitore. Normalmente, questo termine è fissato a 15 giorni, ovviamente lavorativi. In caso di mancata risposta entro questo termine, si ha diritto ad un indennizzo che dipende dai giorni di ritardo della risposta stessa. Entro 80 giorni si ha diritto all'accredito di 20 euro, dopo 120 giorni a 60 euro mentre per un ritardo da 80 a 120 euro devono essere corrisposti 40 euro. Tale indennizzo viene restituito esclusivamente tramite sconto sulla bolletta successiva ed è obbligatorio per legge (ovviamente per reclamo fondato).
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