Obbligazioni postali

Quotazioni delle obbligazioni postali

Le obbligazioni postali costituiscono un prodotto finanziario abbastanza diffuso, utilizzato da Poste Italiane, ma anche da altri enti pubblici o aziende private. Il privato cittadino può acquistare una quota di obbligazioni, che costituiscono una sorta di prestito all'ente che le ha emesse. Le obbligazioni hanno una durata in anni, allo scadere dei quali chi le possiede potrà riavere il loro valore nominale. Nel corso degli anni della loro durata le obbligazioni danno diritto ad un dividendo periodico, la cui frequenza dipende dal contratto iniziale. Le quotazioni delle obbligazioni postali dipendono dallo stato economico dell'ente Poste Italiane: in linea generale più un Ente è in attivo e senza problemi finanziari e più le quotazioni salgono; se invece un Ente rischia il fallimento le quotazioni scendono, in quanto in caso di fallimento al creditore non verrà risarcito il valore nominale delle obbligazioni acquistate al loro naturale termine di scadenza.
Poste italiane

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La quotazione delle obbligazioni postali

Poste Italiane vende obbligazioni postali di vario genere. Questo Ente infatti si occupa sia della collocazione sul mercato di obbligazioni direttamente collegate con le poste, sia di vendere obbligazioni di altri enti, in genere Istituti Bancari. Un esempio sono le obbligazioni Barclays, che in Italia sono acquistabili presso gli sportelli di Poste Italiane. Le quotazioni delle obbligazioni postali di questo tipo non sono legate alla salute economica delle poste, ma direttamente a quella dell'ente che le ha emesse. Per alcuni clienti questo tipo di problematica può non essere chiara, perché un prodotto finanziario acquistato presso lo sportello di un ufficio postale può subire degli sbalzi nelle quotazioni, in rialzo o in ribasso, anche nel caso in cui Poste Italiane mantenga il proprio valore finanziario invariato e non dia segni di recessione o di possibile fallimento. Quando si acquistano delle obbligazioni è fondamentale comprendere da che ente sono state emesse, per poterne nel tempo valutare le quotazioni correttamente.

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Obbligazioni postali: le quotazioni

Quando si parla di obbligazioni postali le quotazioni possono dipendere anche da altri fattori. Una persona che ha immobilizzato parte del suo capitale con delle obbligazioni può valutare l'eventualità di rivendere tali titoli, per ottenerne la liquidità prima dello scadere del loro termine naturale. Questo può avvenire perché le obbligazioni postali non sono personali o nominali, e possono quindi subire ogni tipo di transazione. In questi casi se l'Ente di emissione delle obbligazioni naviga in cattive acque è difficile ottenere in cambio delle obbligazioni un valore simile a quello di acquisto, perché esiste un rischio reale di un eventuale fallimento dell'ente, che può rendere pari a zero il valore delle obbligazioni. Nel caso in cui i certificati obbligazionari abbiano una durata molto lunga, e siano stati emessi da un ente senza problemi economici, si possono vendere ottenendo subito una cifra che comprende parte dei dividendi annuali più il valore del prestito iniziale. Questo può essere vantaggioso se i liquidi sono necessari subito, per motivi personali o per effettuare investimenti più vantaggiosi.


Obbligazioni postali 2013

Poste Italiane colloca periodicamente sul mercato diverse tipologie di obbligazioni postali; le emissioni di obbligazioni postali del 2013 sono state tre e in tutti i casi si trattava di prodotti emessi da Banca IMI S.p.A. e non direttamente da Poste Italiane. Tali obbligazioni scadranno nel 2019, ciò significa che in tale anno i creditori riceveranno in restituzione tutta la cifra spesa inizialmente per l'acquisto delle obbligazioni. Quando si valuta o meno se conservare tali obbligazioni postali o se invece venderle è necessario effettuare tali valutazioni tenendo conto della salute economica di IMI spa, la banca d'investimento di Intesa Sanpaolo, uno dei principali gruppi bancari italiani, con rilevanza anche a livello internazionale. Tali obbligazioni quindi non hanno subito alcun tipo di variazione nel loro valore dovuta al collocamento in borsa di Poste Italiane o al riassetto interno di tale azienda, visto che, pur essendo state vendute da tale azienda, in realtà sono correlate totalmente ad un Gruppo Bancario diverso.




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